Contributo creativo di Giuseppe Paolo Cecere
Rûah Katà Ughiòs
Exodus
Le Nozze di Cana
Tema di Nicodèmo
Lazzaro
Lok
Kaithal
Wunder Wasser
Pilato
Sicàr
Crucifige
Morte
Crocifissione
Danza delle Anime
Alfa e Omega
Le ipotesi sull'origine della musica sono varie e tutte si stemperano nelle serena debolezza dell'ipotesi, nella rassicurante permanenza dell'incertezza.
Tuttavia nella manifestazione di quell'aspetto dell'umano - ma è solo dell'umano? - che è l'espressione d'arte vi è qualcosa di radicato e difficilmente contes abile e, cioé, la sua natura profondamente rituale.
Ritualità di movimenti e parole non solo come gesto ripetitivo che consacra azioni quotidiane rese importanti ma anche come superamento dell'azione necessaria e/o funzionale. Che cosa racchiude in se' la ritualità? E' molto probabile che essa continui la sua funzione sovrastorica di ricerca di comunicazione con il sovrannaturale, quale che esso sia inteso; quale che sia il suo nome o i suoi nomi.
In questo desiderio dell'uomo di "parlare" a quelle forze che lo atterrivano, ma anche che lo immagavano, il suono e la sua organizzazione nel linguaggio musicale ha, praticamente da sempre, avuto una funzione primaria.
In Occidente lo studioso si stupisce quando trova parole, nelle orazioni soprattutto di matrice popolare e spontanea, che non hanno significato. Un orientale si stupirebbe molto meno cogliendo immediatamente la forza della preghiera-suono (mantra) dove non solo il significato non è necessario ma la sua assenza, la sua reiterata purezza alla funzione di suono, lo rende ritualmente, evocativamente, ancora più potente. La musica è proprio questo: un mezzo di comunicazione molto potente serenamente indipendente dal significato, nutrito del suo solo essere. In questo, paradossalmente, la musica ha un grande potere di amplificazione di quelli che, invece, significati - soprattuto connessi ai simboli archetipici e alle emozioni - decisamente sono. In questa direzione gli autori hanno lavorato alla creazione e realizzazione delle musiche per dare alla "Rappresentazione vivente della via Crucis" quel mondo sonoro nel quale immergersi e dal quale trarre forza evocativa ed espressiva.
In questo disegno risulta quanto mai proprio - almeno progettualmente - l'assemblaggio sistematico di strumenti antichi e popolari, con il loro carico di memorie sonore fortemente emozionanti, e suoni elettronici e digitali che qualificano la timbrica del nostro tempo e consentono dispositivi tecnologici tali da rendere la musica soggetto spazio-temporale "altro", fuori dalla storia.
Poiché la Spiritualità è fuori dalla Storia ed è (e dovrebbe essere) fuori dal Potere. Così se il colore del Potere è il grigio e tutto uniforma, il colore della Spiritualità è nella luce e nella sua trasparenza, con quelle riverberazioni mutevoli che i raggi del sole producono nell'acqua e sull'acqua e da questa si riflettono sui corpi gloriosi e sottili che sono il torso della nostra anima, l'elica vitale fatta vorticare dal Soffio vitale, dall'Atman vedico, dal pneuma (pneuma), dallo Spirito Santo, dalla colomba che sostenuta dall'Aria si libra in volo sulle Acque.
Marco Maria Tosolini