Et sic in infinitum
"....nigrum nigrius nigro et sic in infinitum....." Nero più nero del nero e così è nell'infinità. (G.Coral)
Giampaolo Coral (Trieste, 1941), pianista, direttore di coro e compositore. Dal 1967 al 1973 è stato maestro sostituto al Teatro Comunale G. Verdi di Trieste e dal 1977 al 1981 consulente musicale del Teatro S abile del Friuli-Venezia Giulia. Dal 1990 al 1997 è stato direttore artistico del Concorso Internazionale di Composizione Premio Città di Trieste. Nel 1987 ha fondato il Festival Internazionale di Musica contemporanea Trieste Prima e l'associazione musicale per la Musica contemporanea Chromas. Dal 1995 è direttore artistico della Sezione Musica del Festival Trieste Contemporanea. Inizia a comporre giovanissimo. Nel 1969 esordisce in Germania con la sua prima opera orchestrale, il Requiem per Jan Palach e altri e nel 1971 al teatro comunale G. Verdi di Trieste, con Magnificat per soprano e orchestra. Nel 1975 gli viene conferito il Prix de Composition Musicale Prince Pierre de Monaco e nel 1979 il premio Gianfrancesco Malipiero. Nel 1983, oltre al Premio Corciano, assegnatogli dalla giuria internazionale presieduta da Goffredo Petrassi, vince il Premio Città di Trieste. Nel 1984 riceve il Premio dell'Unione dei Compositori Ungheresi e il Premio Internazionale di Composizione corale di Tolosa. Nel 1985, a Leuven, gli viene assegnato il Premio di Composizione per l'Anno Europeo della Musica. Nel 1990 la sua opera Il canto del Cigno ottiene il Carl Maria von Weber Preis indetto dalla Dresdner Musikfestspiele. Nel 1993 gli viene conferito il Premio Oscar Esplà, nel 1997 il Premio Internazionale Tone Tomsic di Lubiana e il Premio musicale della città di Friburgo. La sua musica, radiodiffusa da emittenti europee ed extraeuropee, è stata eseguita da importanti istituzioni e festival internazionali tra cui l'Orchestra sinfonica Rai-Milano e l'Orchestra sinfonica di Vienna, il Roma Europa Festival, l'Ensemble Intercontemporain di Parigi, ecc.
Canons and Catch
I canoni alla base di questi due brevi lavori sono un po' speciali: sono canoni ritmici (non tematici) e come tali sono poco percettibili all'ascolto. Quello che rimane del canone tradizionale è il ritorno regolare di elementi ritmici, creando quell'effetto chiuso e circolare da giocattolo che gira all'infinito su se stesso, che caratterizza questa forma antica e infantile della musica d'insieme. I tre canoni ritmici a quattro voci presentati nei Canons vengono ripresi e sovrapposti nel successivo Catch (un canone a tre voci di origine inglese; la parola deriva dall'italiano "caccia"). (R. W. Mann)
Robert W. Mann è nato negli Stati Uniti nel 1925. Dopo il servizio militare come ufficiale nella Marina si è laureato in musica all'Università di Michigan. Nel 1948 si è trasferito in Europa dove ha studiato con Frank Martin al Mozarteum di Salisburgo e poi con Goffredo Petrassi a Roma. E' stato Segretario Generale della Società Internazionale per la Musica Contemporanea (SIMC) dal 1955 al 1959. Vive a Roma dove insegna Composizione, Teoria e Analisi musicale e tiene seminari di ascolto musicale. Ha scritto due opere liriche, lavori orchestrali, concerti solistici (per pianoforte e per viola), musica da camera e musiche di scena. Ha anche trascritti dei lieder di Schumann per voce e orchestra, la musica "virginale" di Giles Farnaby per orchestra e musiche di Bach, Rossini e Mendelssohn per quartetto di fiati.
Liriche erotiche
La lettura dei sonetti erotici di Roberto Piumini della recente raccolta L'amore morale, nella quale cercavo testi da mettere in musica per soddisfare le richieste di alcune compagini vocali, ha sollevato in me un'ondata di ricordi ed emozioni. Ho deciso quindi di dedicare al tema, invero alquanto negletto nella musica nuova, anche qualche pagina strumentale. (P. Merkù)
Pavle Merkù è nato a Trieste il 12 Luglio 1927 da padre sloveno, madre italiana e con una nonna tedesca. Si è laureato in Filologia slava (Lubiana, 1950) e Lettere moderne (Roma, 1960), ha studiato il Violino con il padre e con Cesare Barison, Composizione con Ivan Grbec e Vito Levi, ambedue allievi di Antonio Smareglia. Ha insegnato materie letterarie nelle scuole slovene a Lubiana e Trieste (1950-1965), ha collaborato come consulente e critico musicale (1953-1965) e in seguito come responsabile dei programmi musicali e collaboratore di programmi culturali (1965-1987) con l'emittente slovena della Radiotelevisione Italiana, Sede del Friuli-Venezia Giulia nonché con scritti, recensioni e critiche con editori in Italia, Slovenia e altri paesi europei. Ha scritto musica da camera e sinfonica ma ha rivolto l'attenzione soprattutto alla voce umana. Le sue musiche sono state eseguite in tutti i continenti. Ha ricevuto nel 1971 il premio della Fondazione Preseren a Lubiana per il Concerto per violino e orchestra (1970). Nel 1985 è stato eletto membro corrispondente dell'Accademia delle Arti e Scienze di Lubiana.
...au miroir
Nella lunghissima vita della Pittura e della Musica si sono sovente creati complicati intrecci, fatti di scambi segreti, di allusioni, di sguardi curiosi e reciproci tributi. ...au miroir, scritto per il TauKay Ensemble, si ispira all'opera di Balthus, o forse solo al suo personaggio, o semplicemente alla leggenda di un artista. (M. Pittino)
Matteo Pittino nasce nel 1958 a Udine dove inizia gli studi di pianoforte e composizione. Si dedica poi in particolare alla composizione di musica vocale collaborando, anche come direttore, con diverse formazioni corali. Nel 1982 si diploma in Musica corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio G. Tartini di Trieste sotto la guida di M. Sofianopulo. Trasferitosi a Milano nel 1987, prosegue gli studi di composizione dapprima con Adriano Guarnieri poi, presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, con Giuseppe Giuliano sotto la cui guida consegue il diploma. Contemporaneamente studia Direzione d'Orchestra con Julius Kalmar e Franco Gallini e si diploma in Composizione Elettronica con Riccardo Sinigaglia. Nel 1994 è presente ai Ferienkurse für neue Musik di Darmstadt. Ha al suo attivo composizioni cameristiche eseguite e radiodiffuse in Italia e all'estero e registrate su CD, composizioni per coro, orchestra, per strumenti e Live Electronics e per nastro magnetico solo. Attualmente vive tra Milano, dove si dedica in particolare alla ricerca nel campo elettroacustico - collabora infatti con numerosi artisti e associazioni attive nella sperimentazione musicale - e Trapani, dove è titolare della cattedra di Composizione al Conservatorio Statale di Musica.
Incontri e grido
Talvolta più mondi si incontrano percorrono un tratto di strada fino a quando un grido lacera e rimane una traccia, indelebile. (S. P.)
Stefano Procaccioli, diplomato in Organo e Composizione organistica con T. Todero e in Composizione con D. Zanettovich al Conservatorio J. Tomadini di Udine, ha poi perfezionato gli studi di Composizione sotto la guida di G. Manzoni. Come compositore ha ottenuto immediati riconoscimenti in vari concorsi internazionali e nazionali. Nel 1994 ha ricevuto la commissione di una composizione per coro da parte del festival internazionale di musica contemporanea Warszawska Jesien di Varsavia. Tra le esecuzioni di sue composizioni spiccano quelle al festival Warszawska Jesien 94 di Varsavia, al Dresdner Tage der zeitgenossischen Musik di Dresda, alla Biennale internazionale di Musica contemporanea di Helsinki, al Musicora di Parigi, alla Semana de Música de Cajastur (Spagna), a Madrid e a Tokyo. Sue musiche sono state diffuse dalla R.A.I. e dalle emittenti radiofoniche nazionali finlandese, polacca, ceca e inglese. Nel 1994 è stato invitato a far parte della giuria del concorso internazionale di Composizione V. Bucchi di Roma. All'attività compositiva affianca quella didattica come docente al Conservatorio di Trieste e come autore di pubblicazioni a carattere teorico-didattico.
Come i torrenti del Negheb
Dopo che la Direzione Artistica della Sagra Musicale Umbra, nel 1996, volle ricordare i miei sessant'anni facendo eseguire opere che risalivano al primo periodo della mia produzione, capii che era giunto il momento di ripartire da capo per rivisitare i "luoghi" della mia gioventù. Naturalmente non ho potuto dimenticare gli altri luoghi visitati durante gli anni della maturità. E così stanno nascendo le composizioni di ispirazione biblica, come Tre ex septem Siritibus, Lungo le rive del canale Kebàr (da Ezechiele), Come i torrenti del Negheb. (F. Sulpizi).
Fernando Sulpizi (1936), ha studiato Composizione con V. Bucchi, L. Chailly, R. Vlad. Diplomatosi nel Conservatorio di Perugia, dal 1971 ne è divenuto docente. L'insieme delle sue opere, il cui catalogo ne registra oltre 150, tocca molti generi, dalla Musica da camera a quella per orchestra, dal teatro lirico a performances che coinvolgono il pubblico. Le sue composizioni sono state edite da Sonzogno, Bèrben, PCC, Classico, LCD, EDIPAN, Hyperprism/Edizioni. Esecuzioni delle sue opere sono state fatte in importanti centri: Roma, Torino, Milano, Parigi, Londra, Praga, Sofia, Barcellona, Bratislava e in importanti festivals: Cuba (chitarra), Potsdam, Sagra Musicale Umbra... Molte opere sono state pubblicate in CD e PC. Ha curato la nuova edizione del Trattato di Contrappunto e Fuga con la possibilità di ascoltare gli esempi del trattato in CD. Ha fondato e diretto il gruppo Hyperprism/Percussioni con il quale ha realizzato un suo teatro musicale ideando nuovi strumenti a percussione che oggi costituiscono una preziosa raccolta che è stata utilizzata per mostre a Firenze, Pistoia, Lecce.
Timor Panico
Nell'ora più calda del giorno, quando l'intera natura rimane immobile e attonita, non ci è concesso alcun canto, alcun suono. Il dio Pan, dal carattere aspro e irascibile, si riposa, stanco degli amori e delle cacce mattutine. Pauroso sarebbe il suo risveglio prematuro, come paurosi sono i rumori misteriosi di cui riempie i boschi per farsi beffe dei malcapitati viandanti. Si tace, dunque: timor panico. Timor panico, per otto strumenti, è stato scritto nel 2001 ed è dedicato a Paolo Longo e al Taukay Ensemble. (G. Colombo Taccani)
Giorgio Colombo Taccani, nato a Milano nel 1961, ha svolto studi classici laureandosi in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano con una tesi in Storia della Musica dedicata all'Hyperion di Bruno Maderna alla quale nel 1993 è stato attribuito il Premio Missiroli. Parallelamente ha svolto studi musicali, diplomandosi in Pianoforte nel 1984 ed in Composizione nel 1989 al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida dapprima di Pippo Molino e quindi di Azio Corghi, conseguendo in seguito il Diploma al corso di perfezionamento biennale in Composizione tenuto da Franco Donatoni all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma, dove ha ottenuto una borsa di studio S.I.A.E.. Ha inoltre seguito corsi di perfezionamento con Azio Corghi e György Ligeti ed è stato selezionato per partecipare al workshop estivo 1995 dedicato all'informatica musicale organizzato dall'IRCAM. Sue composizioni sono state premiate o segnalate in numerosi concorsi nazionali ed internazionali nonché eseguite in varie sedi italiane ed estere, trasmesse dalle radio italiane, irlandesi, portoghesi e svedesi e pubblicate dalla casa editrice Suvini Zerboni di Milano. Dal 1991 si occupa di musica elettronica presso lo studio AGON -acustica informatica musica di Milano. Dal 1992 al 1999 ha insegnato Composizione alla Civica Scuola di Musica di Milano e, dal 1995 al 1997, ha collaborato con il corso di perfezionamento di Composizione tenuto da Azio Corghi all'Accademia A. Toscanini di Parma. Dal 1999 insegna Composizione al Conservatorio G. Verdi di Torino.
Metis
Metis (satellite di Giove), indica una forma geometrica indefinita che, applicata alla musica, traccia una rotta che diventa un viaggio. Metis assume quindi la forma di cinque momenti musicali. L'orecchio si muove all'interno di questa forma dove i momenti musicali diventano una successione di paesaggi. Il primo e l'ultimo paesaggio sono caratterizzati da frammenti ritmici più o meno irregolari ma ben definiti nel loro interno, con piccoli gesti musicali di note fuori tempo. Il secondo paesaggio è di facile identificazione per i suoni più lunghi che lo caratterizzano. In esso si nota un certo dialogo tra i legni (sempre con frammenti ritmici irregolari ma trattati per aumentazione) e gli archi che sottolineano i suoni lunghi del pianoforte con tremoli. Il terzo paesaggio, che è il perno del viaggio, è caratterizzato dalla cadenza per clarinetto solo dove è presente parte dei frammenti ritmici del primo e del quarto paesaggio. Quest'ultimo infine, che è il più veloce e il più ritmico di tutti, si identifica per la compostezza ritmica e per la irregolarità dei tempi. (F. Troiani)
Flavio Troiani si è diplomato in oboe presso il Conservatorio di musica S. Cecilia di Roma e ha frequentato il Conservatorio Superiore di Winterthur (Zurigo). Ha inizialment studiato Composizione al Conservatorio di Roma con Giancarlo Bizzi ma da diversi anni studia con Robert W. Mann. Svolge attività concertistica sia cameristica che orchestrale e dal 1987 fa parte del quartetto di fiati Echos e del Freon ensemble. Collabora con L'Officina Musicale de l'Aquila, con la quale ha eseguito in prima esecuzione assoluta le musiche dello spettacolo Il mondo sonoro di Escher, di Carlo Crivelli. Ha partecipato ad importanti festival e stagioni concertistiche, quali quelle de l'Accademia Nazionale di S. Cecilia, la Biennale di Venezia, Roma-Europa Festival, Nuova Consonanza, Società Aquilana dei Concerti B. Barattelli, Teatro di Documenti, i Concerti nel Parco, Progetto Musica, Società del quartetto, l'Università la Sapienza di Roma, l'Università Cattolica del Sacro Cuore, Il Carro di Eolo Assisi '96, l'Istituto Gramma e ha svolto tournèes all'estero (Spagna). Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche registrando per la Rai e per la Radio Vaticana. Ha inciso CD per la Pentaphon e per la Edipan. È stato primo oboe presso il Teatro Lirico G.P. da Palestrina di Cagliari e presso l'ente Teatro di Messina. Con l'associazione Res Musica ha partecipato in qualità di oboe solista all'esecuzione dei concerti di A. Marcello e A. Vivaldi. Varie sue composizioni sono state eseguite in diverse società concertistiche, sia in Italia che all'estero: Accademia Nazionale di S. Cecilia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Scuola popolare di musica di Testaccio, Festival de Otono, Museo Nazionale di Arte Reina Sofia (Madrid), e al Salòn de actos Club Diario Levante (Valencia). Nel 1996 la sua composizione Fola1, è risultata prima classificata al concorso nazionale Una Favola al Castello di Torino.
In penombra
In penombra, scritto per flauto, clarinetto, violino o viola e violoncello, è stato terminato i primi giorni di Luglio di quest'anno. Esso deve il suo titolo ad un'atmosfera generale di raccoglimento interiore, anche se interrotto un paio di volte da momenti più intensamente luminosi e forse anche drammatici. Per darne un'immagine visiva, è come se la penombra creata da un fogliame venisse squarciata due volte dagli ultimi raggi del sole tramontante. In penombra è dedicato a Elisabeth Manning. (I. Vandor)
Ivan Vandor è nato a Pécs in Ungheria il 13.10.1932. A sei anni iniziò lo studio del violino e a otto quello del pianoforte e della compsizione. Dai sedici ai vent'anni fu sassofonista professionista di Jazz. Riprese quindi lo studio della composizione con Guido Turchi e si diplomò poi nella classe di Goffredo Petrassi, col quale - dopo un anno di studi a Parigi con Max Deutsch, allievo di A. Scönberg - si perfezionò all'Accademia di S. Cecilia. Nel 1961 vinse il Primo Premio del Concorso Internazionale di Composizione della Società Italiana di Musica Contemporanea (SIMC), cui seguirono altri premi. Fece parte dei gruppi d'improvvisazione di Musica Elettronica Viva e Nuova Consonanza. Nel 1971 prese una laurea in Etnomusicologia all'Università della California di Los Angeles (UCLA) cui seguì una ricerca nelle regioni dell'Himalaya sulla musica del Buddismo tibetano. Diresse poi a Berlino (Ovest) l'International Institute for Comparative Music Studies fino al 1993, anno in cui si dimise dopo aver fondato a Venezia la Scuola Interculturale di Musica, e cominciò a insegnare Composizione al Conservatorio di Musica di Bologna. Fu Vice-Presidente della Società Italiana di Etnomusicologia ed insegna oggi Composizione al Conservatorio di S. Cecilia a Roma. Ha scritto numerose composizioni, articoli ed un libro - La Musique du Buddhisme tibétain (Paris, Buchet/Chastel, 1977).