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Sophie Klussmann è attiva sia come cantante d’opera che in recital liederistici e nel repertorio da concerto. La soprano tedesca possiede una voce dal timbro caldo e appassionato, dall’ampia fraseologia, adatta a un repertorio che si estende dal barocco alla musica contemporanea. 

Nelle ultime stagioni ha partecipato ad una tournée mondiale con arie da concerto di Mozart con Martin Haselböck e la Wiener Akademie e a spettacoli e registrazioni di musica del XX secolo con lo Scharoun Ensemble di Berlino, il pianista Oliver Triendl e molti altri partner. 

Nel corso della sua carriera ha collaborato con direttori quali Vladimir Jurowski, Marek Janowski, Ingo Metzmacher, Helmuth Rilling, Marcus Bosch, Michael Gielen, Michael Sanderling, Karl Heinz Steffens e, nel campo della performance storicamente informata, Marcus Creed, Václav Luks e Attilio Cremonesi. 

Nel corso della sua carriera ha cantato in sale prestigiose quali: Philharmonie di Berlino, Musikverein di Vienna, Tonhalle di Zurigo, Muziekgebouw di Amsterdam, Théâtre du Châtelet a Parigi, New York City Centre, Gran Teatro Nazionale di Pechino e Hong Kong. Sophie Klussmann annovera Thomas Quasthoff, Dunja Vejzovic, Margreet Honig e Klesie Kelly-Moog tra i suoi mèntori. 

Nel 2019, ha debuttato come Rosalinde (Fledermaus) all’inaugurazione del Bad Hall Festival in Austria. Appassionata interprete del repertorio da camera nel 2015 ha pubblicato il suo primo CD da solista per la casa discografica Capriccio.  È ospite regolare ai più importanti festival di musica da camera quali: Kuhmo in Finlandia, Kempten e Rheingau in Germania. Nel 2019 ha preso parte al Musikfest Berlin.

 

Aldo Orvieto, dopo gli studi al Conservatorio di Venezia incontra Aldo Ciccolini, al quale deve molto della sua formazione musicale. Ha inciso più di settanta dischi per ASV, Black Box, Cpo, Mode, Naxos, Winter & Winter, Kairos, Dynamic, Stradivarius, Ricordi, Nuova Fonit Cetra; registrato produzioni e concerti per le più importanti radio europee tra cui: BBC, RAI, Radio France, le principali radio tedesche e svizzere, la Radio Belga, la Radio Svedese. 

Ha suonato e registrato come solista con molte orchestre tra le quali la OSNR, La Fenice di Venezia, Comunale di Bologna, Arena di Verona, l’ORT di Firenze, l’Ensemble 2e2m di Parigi.  Ha svolto intensa attività concertistica e discografica con i violinisti Luigi Alberto Bianchi, Felix Ayo e Dora Bratchkova con i violoncellisti Arturo Bonucci e Luigi Piovano, con le cantanti Sara Mingardo, Monica Bacelli e Luisa Castellani.  Ha partecipato a centinaia di prime esecuzioni assolute e gli sono state dedicate nuove composizioni da Ambrosini, Clementi, Corghi, De Pablo, Gervasoni, Francesconi, Guarnieri, Nieder, Solbiati e Sciarrino; ha ricevuto lusinghieri consensi da alcuni dei più grandi compositori del nostro tempo tra cui Nono, Petrassi e Kagel. 

Ha avuto una presenza costante nei principali Festival dedicati alla musica moderna e contemporanea tra cui Biennale Venezia, Milano Musica, Münchener Philarmoniker, Berliner Festspiele, Mozarteum Salzburg, Festival d’Avignon, Ars Musica Bruxelles, Festival de Strasbourg, Warsaw Autumn, Zagreb Biennale, Huddersfield Festival. Nel 1979 è stato tra i fondatori dell’Ex Novo Ensemble e, nel 2004, della rassegna concertistica Ex Novo Musica.

Per Lorenzo Arruga “raro caso di pianista che guarda dentro la musica”; per Enrico Fubini le sue interpretazioni di opere di Camillo Togni, uniscono “grande delicatezza a grande energia e sapienza tecnica”. Matthew Connolly sul Times gli riconosce una maestria impressionante: “non dimenticherò il modo in cui Orvieto volgeva gli occhi per scrutare fin dentro l’inchiostro nero della partitura”.

 

Alvise Vidolin - Regista del suono, musicista informatico e interprete Live Electronics, nasce a Padova nel 1949 dove compie studi scientifici e musicali. Ha curato la realizzazione elettronica e la regia del suono di molte opere musicali collaborando con compositori quali Claudio Ambrosini, Giorgio Battistelli, Luciano Berio, Aldo Clementi, Franco Donatoni, Adriano Guarnieri, Luigi Nono, Salvatore Sciarrino, per esecuzioni in festival e teatri internazionali.

Collabora dal 1974 con il Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova partecipando alla sua fondazione, svolgendo attività didattica e di ricerca nel campo dell’informatica musicale ed è tuttora responsabile del Laboratorio di produzione musicale. Co-fondatore dell’Associazione di Informatica Musicale Italiana (AIMI) ne ha assunto la presidenza nel triennio 1988-1990. Dal 1977 ha collaborato in varie occasioni con la Biennale di Venezia soprattutto in veste di responsabile del Laboratorio permanente per l’Informatica Musicale della Biennale (LIMB). Dal 1992 al 1998 ha collaborato con il Centro Tempo Reale di Firenze come responsabile della produzione musicale e dal 1976 al 2009 è stato titolare della cattedra di Musica Elettronica presso il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia. Dal 2016 è docente nei Corsi di perfezionamento musicale dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena per il Workshop di Musica elettronica e regia del suono. È inoltre membro del comitato scientifico della Fondazione Archivio Luigi Nono e Socio corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti.

Ha pubblicato lavori di carattere scientifico, musicologico e divulgativo, CD e SACD con interpretazioni di opere di musica elettronica e tenuto numerose conferenze sui rapporti fra musica e tecnologia. 

Svolge attività didattica e di ricerca nel campo del Sound and Music Computing, studiando le potenzialità compositive ed esecutive offerte dai mezzi informatici e dai sistemi multimodali.

 

Stefano Gervasoni - La produzione di Stefano Gervasoni (nato a Bergamo nel 1962) è caratterizzata da un’espressione delicata e da un lirismo fragile, che si dispiegano in un mondo sonoro ricco e raffinato. La trasparenza della sua scrittura è costantemente velata da processi appena percettibili che, poco a poco, alterano interamente l’immagine sonora iniziale. A questo fine, una vasta gamma di elementi linguistici è utilizzata: strutture modali, accordi perfetti, oggetti sonori di diversa morfologia e una grande varietà di tecniche esecutive. 

   Oltre a ciò, Stefano Gervasoni crea, ricorrendo a procedimenti referenziali, momenti che innescano associazioni e reminiscenze che sfuggono alla logica della composizione e creano un effetto di distanziamento: allusioni al jazz in Godspell (2002), a Girolamo Frescobaldi in Six lettres à l’obscurité (2005-06), al fado di Lisbona in Com que voz (2008); diversi riferimenti alla musica d’arte e alla popular music nella sua opera Limbus-Limbo (2012), alla creazione di un linguaggio che trasfigura tutte le fonti di ispirazione e mira alla pura espressione di situazioni altamente emotive (il suo ciclo per ensemble vocale e strumentale Dir - in dir (2004-11); il suo concerto per violoncello e orchestra Heur, Leurre, Lueur (2013); il suo ciclo di lieder per voce e orchestra In die Luft geschrieben (2017-18).

Nato a Bergamo nel 1962, Stefano Gervasoni ha iniziato lo studio della composizione nel 1980 su consiglio di Luigi Nono: questo incontro, così come i successivi con Brian Ferneyhough, Peter Eötvös e Helmut Lachenmann, si è rivelato decisivo per la sua carriera. Dopo aver frequentato il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove ha studiato con Luca Lombardi, Niccolò Castiglioni e Azio Corghi, Stefano Gervasoni ha incontrato György Ligeti in Ungheria nel 1990, e nel 1992, ha frequentato il Cursus IRCAM di Composizione e di Informatica Musicale a Parigi. I primi tre anni di residenza in Francia lanciano la carriera internazionale di Gervasoni che lo porterà a diventare artista pensionnaire de l’Académie de France à Rome (Villa Medici) per il biennio 1995-1996.

Commissionato da prestigiose istituzioni, Stefano Gervasoni si è affermato come uno dei più importanti compositori italiani della sua generazione. Il suo catalogo - che comprende musica da camera e vocale, concerti, composizioni per orchestra, per ensemble con e senza elettronica e un’opera lirica - è pubblicato da Ricordi e da Suvini Zerboni. Vincitore di numerosi premi, tra cui il recente “Serge Koussevitzky Music Foundation Award” (2018) e il Premio della Critica Musicale “Franco Abbiati” (2010), Stefano Gervasoni è stato borsista alla Fondation des Treilles di Parigi (1994) e al DAAD di Berlino (2006). È stato inoltre invitato a insegnare ai Ferienkurse di Darmstadt, alla Fondation Royaumont, alla Toho University di Tokyo, al Festival International de Campos do Jordão in Brasile, al Conservatorio di Shanghai, alla Columbia University di New York, alla Harvard University di Boston e al Takefu International Music Festival. 

È stato compositore in residenza al Conservatorio di Losanna (2005) e alla Yellow Barn Summer Academy (Vermont, 2016). Inoltre, è stato visiting professor all’ESMUC di Barcellona per l’anno accademico 2012-13.

Dal 2006 Stefano Gervasoni svolge regolare attività didattica come professore di composizione presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e di Danza di Parigi.

Il musicologo Philippe Albèra ha scritto un importante libro sull’opera di Stefano Gervasoni intitolato “Stefano Gervasoni. Le parti pris des sons”, pubblicato nel 2015 dalle Editions Contrechamps (Ginevra).

 

Michele Biasutti (PhD), Professore presso l’Università degli Studi di Padova, per studio e ricerca ha soggiornato in varie università degli USA ed è stato visiting professor all’Università del Massachusetts. Direttore scientifico di progetti di ricerca e di congressi internazionali collabora con case editrici quali Garzanti e Nuova Italia, Carocci, con riviste e con emittenti radiofoniche. Ha all’attivo 200 pubblicazioni scientifiche tra volumi, saggi e articoli su riviste con impact factor. Come compositore ha ottenuto premi e riconoscimenti in concorsi internazionali (L. Russolo, di Bourges, Societé de Musique Contemporaine du Québec, Pierre Schaeffer) ed è stato selezionato in manifestazioni internazionali (ISEA 95 a Montreal, ISEA 96 a Rotterdam, Soundbox a Helsinki, VI BSCM a Rio de Janeiro, JIM99 a Parigi) e le sue composizioni sono state eseguite in Festival in Europa, nell’America del Nord e del Sud, e trasmesse radiofonicamente in Italia e all’estero (RAI, ORF, RNE-radio 2, Rtsi-2, HRT, Radio Canada). Brani musicali scritti da Michele Biasutti sono stati considerati in tesi di dottorato svolte in università degli USA.

Discografia: suoi brani sono inclusi in Compact Disc Artis-Cramps (ARCD 062, distribuzione Polygram Italia), Fondazione Russolo-Pratella (Ef. Er. P94), Rivo Alto (CRR 9511, CRR 9610, Distribuzione Electa e Ducale), Accademia Musicale Pescarese (MV001), Taukay: Ecological Music I; Ecological Music II.

Michele Biasutti è promulgatore di una musica ‘ecologica’, musica che recupera elementi della natura umana rivalutando la sfera primaria della percezione uditiva. Si interessa dei rapporti fra pensiero scientifico e logiche musicali applicando gli esiti delle sue ricerche in ambito compositivo. Ha scritto per il teatro, per ensemble da camera, per orchestra. Alcuni suoi lavori, per strumenti ed elaborazione elettronica del suono approfondiscono le possibilità di interazione fra potenzialità tecnologiche, capacità umane e risorse strumentali. 

 

Programma:

Stefano Gervasoni (1962)

Altra voce, Omaggio a Robert Schumann (2015-17), 

per pianoforte e dispositivo elettronico trasparente (Produzione SaMPL, Padova)

I.      Luce ignota della sera, da Zwölf Vierhändige Klavierstücke für kleine und große Kinder op. 85 n. 12

II.     Sirenenstimme, da Fantasiestücke op. 88 n. 3

III.    Fiori soli rossi, da Waldszenen op. 82 n. 3 e 4

IV.     Vogelgänger, da Waldszenen op. 82 n. 7

V.      Alba mentore, da Gesänge der Frühe op. 133 n. 1

 

Sechs Grabschriften (2017-19) su epitaffi di Nelly Sachs, per voce e pianoforte

I.       Der Ruhelose [K.F.] a Luigi Pestalozza, in memoriam

II.      Sie, die ihrem Kinde das Grab grub [M.A.]

III.     Die Malerin [M.Z.] a Mariuccia Rognoni, in memoriam

IV.     Die Marionettenspieler [K.G.] à Alain Bioteau, in memoriam 

V.      Die Schauspielerin [E.L.] ad Anna Maria Morazzoni, in memoriam

VI.     Die Besiegte [W.B.] a Ernst Bloch, in memoriam (con speranza)

[Die Besiegte: versione con elettronica]

 

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