Taukay Ensemble (Code: TAUKAY 116)



Tiziano Cantoni - flauto
Nicola Bulfone - clarinetto 
Dario Caroli - fagotto 
Giorgio Gerin - viola 
Mara Grion - violoncello 
Laura Soranzio - contrabbasso 
Cristina Lodolo - percussioni
Gianni Kriscak - pianoforte

Direttore: Paolo Longo


Matteo Pittino - Dieci figure alate 
flauto, clarinetto, fagotto, viola, violoncello, contrabbasso, marimba e pianoforte

Fabián Pérez Tedesco - Synapsis V 
flauto, clarinetto, fagotto, viola, violoncello, contrabbasso, percussioni e pianoforte

Renato Miani - L'autunno 
flauto, clarinetto, fagotto, viola, violoncello, contrabbasso, percussioni e pianoforte

Stefano Procaccioli - Croquis (pour une pièce de théâtre) 
ottavino,clarinetto (sib, mib e sib basso), fagotto, viola, violoncello, contrabbasso, percussioni e pianoforte

Giacomo Manzoni - Transitori d'estinzione 
flauto in sol, clarinetto basso, percussioni, viola e violoncello

Valter Sivilotti - Preludio 
flauto, clarinetto, fagotto, viola, violoncello, contrabbasso, vibrafono e pianoforte

Giampaolo Coral - Die Insel der Toten 
flauto, clarinetto, fagotto, viola, violoncello, contrabbasso, percussioni e pianoforte


Giampaolo Coral, (Trieste, 1941). Pianista, direttore di coro e compositore. Dal 1967 al 1973 è stato maestro sostituto al Teatro Comunale G. Verdi di Trieste e dal 1977 al 1981 consulente musicale del Teatro s abile del Friuli Venezia Giulia. Dal 1990 al 1997 è stato direttore artistico del Concorso Internazionale di Composizione Premio Città di Trieste. Nel 1987 ha fondato il Festival Internazionale di Musica contemporanea Trieste Prima e l'associazione musicale per la Musica contemporanea Chromas. Dal 1995 &egrave direttore artistico della Sezione Musica del festival Trieste Contemporanea. Inizia a comporre giovanissimo. Nel 1969 esordisce in Germania con la sua prima opera orchestrale, il Requiem per Jan Palach e altri e nel 1971 al teatro comunale G. Verdi di Trieste, con Magnificat per soprano e orchestra. Nel 1975 gli viene conferito il Prix de Composition Musicale Prince Pierre de Monaco e nel 1979 il premio Gianfrancesco Malipiero. Nel 1983, oltre al Premio Corciano, assegnatogli dalla giuria internazionale presieduta da Goffredo Petrassi, vince il Premio Città di Trieste. Nel 1984 riceve il Premio dell'Unione dei Compositori Ungheresi e il Premio Internazionale di composizione corale di Tolosa. Nel 1985, a Leuven, gli viene assegnato il Premio di Composizione per l'Anno Europeo della Musica. Nel 1990 la sua opera Il canto del Cigno ottiene il Carl Maria von Weber Preis indetto dalla Dresdner Musikfestspiele. Nel 1993 gli viene conferito il Premio Oscar Esplà, nel 1997 il Premio Internazionale Tone Tomsic di Lubiana e il Premio musicale della città di Friburgo. La sua musica, radiodiffusa da emittenti europee ed extraeuropee, è stata eseguita da importanti istituzioni e festival internazionali tra cui l'Orchestra sinfonica Rai-Milano e l'Orchestra sinfonica di Vienna, Roma Europa Festival, Ensemble Intercontemporain Parigi, ecc.

Giacomo Manzoni (Milano, 1932), inizia gli studi di Composizione a Messina con G. Contilli proseguendoli poi al Conservatorio di Milano. Qui si è laureato in Lingue e letterature straniere presso l'Università Bocconi. All'attività di musicista ha sempre unito quella di intellettuale. E' stato presente nella redazione di riviste musicali (Il Diapason, Prisma, Musica/Realtà) e del Dizionario e dell'Enciclopedia della Musica editi da Ricordi. Ha curato la traduzione della Filosofia della musica moderna e di Dissonanze di Adorno, quella del Manuale di Armonia, degli scritti didattici e di Analisi e pratica musicale di A. Schoenberg. Ha collaborato con saggi su autori antichi e moderni (Monteverdi, Brahms, Dallapiccola ecc.) e su varie tematiche musicali, a varie pubblicazioni italiane e straniere. Un'ampia sezione di suoi saggi e articoli è stata pubblicata nei due volumi Scritti, e Tradizione e utopia. E' stato critico musicale de L'Unità. La composizione Dedica ha conseguito il Premio Abbiati della critica quale migliore novità in Italia nel 1986. Nel 1982 ha soggiornato per un anno a Berlino, ospite del Deutscher Akademischer Austauschdienst. Tiene dal 1988 un corso speciale di Composizione presso la Scuola di Musica di Fiesole e ha tenuto seminari e corsi tra l'altro a Pescara, San Marino, presso l'Università di Parma, a Granada, Buenos Aires, Berlino, Vancouver, Córdoba, Santiago, Osaka, ecc. Ha composto musica da camera vocale e strumentale e musica sinfonica. Di particolare rilievo è la sua produzione per il teatro musicale. Le sue composizioni sono eseguite dai più prestigiosi interpreti nelle più importanti manifestazioni di molti paesi. L'incisione su disco di Masse: omaggio a Edgar Varèse (Orchestra Filarmonica di Berlino, direttore G. Sinopoli, pianoforte. M. Pollini) ha conseguito vari premi internazionali. Ha insegnato Composizione al conservatorio G. B. Martini di Bologna passando poi al Conservatorio G. Verdi di Milano fino al 1991. Per l'attività didattica gli è stato conferito nel 1991 il premio Omaggio a M. Mila. Recentemente l'Università di Udine gli ha conferito la Laurea ad honorem "per i suoi meriti indiscussi di compositore e intellettuale".

Renato Miani (Udine, 1965), si &egrave diplomato sotto la guida del maestro Daniele Zanettovich al Conservatorio J. Tomadini di Udine. Si è distinto in competizioni nazionali ed internazionali: secondo Premio al Concorso Internazionale di Musica sacra di Friburgo (CH) nel 1987, primo Premio al Concorso internazionale di composizione corale di Tolosa, in Spagna, nel 1990 e 1992; sempre nel 1992 ha ottenuto il primo premio al concorso V. Bucchi di Roma nella sezione Musica e Poesia nel '900. E' stato inoltre segnalato al concorso Mario Zafred di Roma (1990), al concorso di composizione per clarinetto ENDAS di Perugia (1991) e al concorso internazionale Vienna Modern Masters (1993). Nel 1991 &egrave stato selezionato per il Gaudeamus Music Week di Amsterdam. Sue musiche sono state eseguite in vari festivals e radiodiffuse.

Fabián Pérez Tedesco, percussionista e compositore, nato a Buenos Aires nel 1963, ha iniziato gli studi musicali all'età di sei anni. Allievo di Néstor Astutti, si &egrave diplomato con la lode al decimo anno di percussione presso il Conservatorio Nacional de Môsica di Buenos Aires. Ha frequentato corsi di perfezionamento con Peter Sadlo e Gert Mortensen. Dal 1980 al 1983 &egrave stato timpanista nell'Orchestra della L.R.A.1 Radio Nacional Argentina e per due anni è stato percussionista nell'Orchestra Filarmonica di Buenos Aires. Dal 1983 è stato timpanista nell'orchestra del Teatro Colón. Sempre a Buenos Aires è stato percussionista del gruppo Encuentros Internacionales de Môsica Contemporánea diretto da Alicia Terzián. Nel 1987 si trasferisce in Europa dove dall'ottobre dello stesso anno è primo percussionista nell'orchestra del teatro Giuseppe Verdi di Trieste. Ha collaborato con l'Orchestre des Rencontres Musicales di Losanna, l'Orchestra Sinfonica di Torino della RAI, l'Orchestra da Camera di Padova e l'Orchestra Filarmonica di Udine. Ha suonato con l'Ensemble Ricerca di Venezia. Come compositore si definisce autodidatta ed eclettico. Il ritmo e la percussione assumono ruoli preponderanti nelle sue composizioni. Ha ricevuto il primo premio nel concorso di composizione indetto dalla Fundación Proscenio, con Empor (marimba solista e quartetto di percussioni), Buenos Aires 1997 e il primo premio nel concorso della Fondazione Euritmia a Povoletto, 2000.

Matteo Pittino nasce nel 1958 a Udine dove inizia gli studi di Pianoforte e Composizione. Si dedica poi in particolare alla composizione di musica vocale collaborando, anche come direttore, con diverse formazioni corali. Nel 1982 si diploma in Musica corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio G. Tartini di Trieste sotto la guida di M. Sofianopulo. Trasferitosi a Milano nel 1987, prosegue gli studi composizione dapprima con Adriano Guarnieri poi, presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, con Giuseppe Giuliano sotto la cui guida consegue il diploma. Contemporaneamente studia Direzione d'Orchestra con Julius Kalmar e Franco Gallini e si diploma in Composizione elettronica con Riccardo Sinigaglia. Nel 1994 &egrave presente ai Ferienkurse für neue Musik di Darmstadt. Ha al suo attivo composizioni cameristiche eseguite e radiodiffuse in Italia e all'estero e registrate su CD, composizioni per coro, orchestra, per strumenti e Live Electronics e per nastro magnetico solo. Attualmente vive e lavora a Milano dove, oltre a svolgere attività di insegnante, si dedica in particolare alla ricerca nel campo elettroacustico. Collabora infatti con numerosi artisti e associazioni attive nella sperimentazione musicale.

Valter Sivilotti &egrave nato a Udine nel 1963 dove si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica J. Tomadini di Udine sotto la guida di Claudio Mansutti. Si è successivamente perfezionato al C.P.M. di Trieste con N. Gardi. Come solista ha suonato con numerose orchestre (con l'Ensemble Udinese il Concerto di Strawinski, con lo Slovenicum di Lubiana il Concerto di Sostakovich, Con il Diapason, Rhapsody in Blue di Gershwin ecc.). Ha affrontato con interesse il repertorio contemporaneo con una serie di prime assolute (M. Ferrari, E. Ghezzi, C. Gulin, D.P. Graham, M. Sfianopulo, H. Angulo, D. Zanettovich). All'attività di interprete egli associa, da alcuni anni, anche quella di compositore. Ha scritto musiche per il teatro, sinfoniche e da camera; la sua composizione Tirade Generassional ha vinto il Premio Friuli ed è stata eseguita, in prima assoluta, nella prestigiosa Tonhalle di Düsseldorf; il suo lavoro Quintetto per le Agane Nere ha vinto la menzione al V. Bucchi di Roma; con la sua composizione per soli, cori e orchestra Era...come il buio di quel giorno... ha partecipato ad un'importante manifestazione alla quale hanno preso parte, con opere in prima assoluta, compositori quali: G. Manzoni e G. Bonato. Il lavoro Flyng Fish, rapsodia per soli coro e orchestra, eseguito a Udine nel settembre '95, ha riscosso un grande successo di pubblico.


Die Insel der Toten
Il brano, composto nel 1999, si suddivide in due movimenti e si ispira rispettivamente a due quadri di Arnold Bñcklin: Die Insel der Toten e Der Krieg. Tutti gli aspetti formali del lavoro sono desunti da precisi riferimenti simbolici suggeriti da questi due lavori pittorici, da un frammento di Fernando Pessoa e di Ermete Trismegisto. (Giampaolo Coral)

Transitori d'estinzione
Un suono nasce, perdura piu' o meno lungamente nel tempo, si estingue: l'attenzione del compositore si appunta qui su quest'ultimo momento, quando il suono sembra esaurirsi ma in realtà suoi resti, sue tracce continuano a esistere, si prolungano nello spazio, magari nella memoria. E in Transitori d'estinzione si prolunga anche il ricordo di un lavoro di poco precedente per soprano e pianoforte: Du Dunkelheit, su testo di Rainer Maria Rilke. (Giacomo Manzoni)

L'autunno
Vuole essere una breve rappresentazione del lento declinare, della grande perdita dei sensi e delle facoltà mentali. L'effetto complessivo è ottenuto scavando insistentemente su un intervallo di terza discendente. (Renato Miani)

Preludio (dedicato a Tiziano Baldassi)
L'Autore si svela fin dalle prime note. Il suo linguaggio diretto non ha bisogno di etichette intellettuali. Si tratta di un gergo alimentato da quella contemporaneità di consumo pubblico. Sarà musica moderna? (Valter Sivilotti)

Synapsis V 
Synapsis V, scritto appositamente per il TauKay Ensemble, è l'ultimo di una serie di brani elaborati sulla base di un unico materiale composto da sedici accordi. Questi, utilizzati e sviluppati in maniere diverse, con un certo spirito ludico e sempre con intenzioni e processi diversi. In Synapsis V c'è una ricerca timbrica partendo dall'aspetto ritmico. Il brano inizia con una breve introduzione seguita da tre sezioni di carattere diverso che utilizzano sempre gli stessi materiali. (Fabián Pérez Tedesco)

Dieci figure alate
Dieci figure alate, dieci immagini ricorrenti. Nel titolo c'è un riferimento a ricordi infantili, a presenze oniriche sempre presenti. I tentativi di dare una spiegazione a un pezzo di musica sono generalmente fallimentari. Un titolo &egrave la firma, il commento di un'opera o &egrave l'ispirazione iniziale per le note che si scriveranno, si sentiranno? Le dieci figure che volteggiano nell'aria diventano sulla carta pentagrammata frasi, accordi, segmenti melodici, respiri, pause, intervalli, accenni. E sono come ombre, vaghe e scure. (Matteo Pittino)

Croquis (pour une pièce de théâtre)
Il sottotitolo della composizione chiarisce il ruolo predominante che la gestualità musicale, qui per certi aspetti teatrale, riveste nella concezione di questa piccola composizione basata sulla successione di minuti "quadri" che abbozzano appena (da qui il titolo) atmosfere e situazioni diverse attraverso l'esplorazione delle possibilità offerte da due soli campi armonici.(Stefano Procaccioli)

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