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14>21 ottobre 2017 - Udine
Once again our annual celebration of musical experimentation returns to Udine. This year, the 21st annual "Contemporanea" festival will be devoted to the repertoire of acousmatic music (compositions written specifically for speakers systems that project sound in 3D space). The project has been made possible thanks to the support of the Regione Friuli Venezia Giulia, the Comune di Udine and the Fondazione Friuli. Many of the compositions that will be performed have been selected from three different Calls for Works organized in order to create compositional and performance spaces for the contemporary repertoire (36 Nations participated in a series of initiatives, with a total of 260 pieces).
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14 ottobre 2017- ore 21.00 Teatro San Giorgio - Udine ACUSMONIUM AUDIOR PERFORMANCEa cura di Eraldo Bocca e Dante Tanzi
Programma: Xavier Madore (Canada) - Les loges de la suite (2017, dur. 11’14’’) Marco Molteni (Italia) - Effimere emergenze, eremi, eclissi (ePWsM 1-3) (2013, dur. 6’48’’) Demian Rudel Rey (Argentina) - Che-toi (2016, dur. 8’15’’) Virginie Viel (Francia) - An Ocean on the moon (2017, dur. 10’25’’) Paolo Pastorino (Italia) - Matérica (2017, dur. 4’33’’) Loïse Bulot (Francia) - Daphnie (2016, dur. 9’06’’) Rocío Cano Valiño (Argentina) -Tâches (2016, dur. 7’20’’) John Young (Nuova Zelanda/UK) - Three Spaces in Mid-Air (2017, dur. 10’57’’)
Acusmonium AUDIOR - Interamente progettato e realizzato nel 2012 da Eraldo Bocca, l’acusmonium mobile AUDIOR comprende sino a 54 diffusori (fra banda intera e “colorati”) e 44 amplificatori, dispone di una consolle di spazializzazione analogica di 32 canali e di due consolle digitali da 16 canali. Gli altoparlanti “colorati” sono diffusori che riproducono solo una parte dello spettro acustico e possono essere anche non lineari nella loro banda di riproduzione. Tutti gli altoparlanti “colorati” e parte dei diffusori a banda intera sono stati progettati in funzione del loro utilizzo con l’acusmonium: alcuni degli altoparlanti a banda intera sono modulari e assemblabili in modo da poter essere adattati alle diverse configurazioni. I diffusori “colorati” hanno tipologie diverse, al fine di riprodurre al meglio la gamma audio cui sono destinati, in particolare, i diffusori per la gamma media sono di tipo dipolare per sfruttare anche l’emissione posteriore riflessa dalle pareti della sala da concerto, mentre i diffusori per gli alti sono trombe iperboliche che permettono una grande pressione e linearità di emissione. Le connessioni dell’acusmonium sono state appositamente realizzate secondo criteri di flessibilità che consentono una rapida installazione e un adattamento alle caratteristiche della sala da concerto. Eraldo Bocca è progettista e costruttore elettroacustico e consulente nell’ambito della progettazione acustica ambientale. Ha progettato e realizzato l’acusmonium AUDIOR occupandosi della definizione delle specifiche funzionali, dell’architettura, dell’assemblaggio, dei test degli altoparlanti e della realizzazione dei moltiplicatori di segnale. Pur ispirandosi ai dispositivi mobili in uso in Francia (Radio France, Motus) e in Belgio (Musique Recherches), Eraldo Bocca ha introdotto criteri costruttivi che legano in modo efficace la diffusività, la modularità e la distribuzione geografica degli altoparlanti. Collaboratore del CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica) di Lugano e del Centro Culturale San Fedele di Milano: per il suo Auditorium egli ha curato l’allestimento dell’acusmonium SATOR (50 altoparlanti), inaugurato nel gennaio 2012 e da allora utilizzato negli eventi organizzati nell’ambito delle stagioni di ‘San Fedele Musica’ (musica acusmatica, videoarte, Cin’acusmonium). È membro fondatore dell’associazione AUDIOR. Dante Tanzi è compositore e interprete di musica acusmatica. Dopo essersi diplomato in Musica Elettronica e Tecnologie del Suono al conservatorio di Como, ha studiato interpretazione della musica acusmatica in Francia. Dal 2012 esegue brani del repertorio acusmatico con l’acusmonium SATOR (Centro culturale San Fedele di Milano) e con l’acusmonium mobile AUDIOR. Nel 2011, nel 2014 e nel 2017 ha curato la programmazione dei concerti di musica acusmatica per il ‘Festival 5 Giornate’ organizzato dal Centro Musica Contemporanea di Milano. Le sue composizioni sono state eseguite in Italia (Musica Nel Nostro Tempo, Colloqui di Informatica Musicale), Svizzera (Euromicro, Computer Music Concert), Canada (EuCue Series), Regno Unito (ICMC, Sonorities), Spagna (Festival di Flix), Francia (Festival Licences, Festival Futura, concerti di Alcôme, Festival En Chair et En Son, SIME), Paesi Baschi (Festival Bernaola), Austria (Ars Electronica Linz) e Stati Uniti (NYCEMF). Dal 1985 al 2009 ha lavorato presso il Laboratorio di Informatica Musicale dell’Università degli Studi di Milano. E’ autore di saggi pubblicati su Leonardo Music Journal, Leonardo, Organised Sound, Crossings e Contemporary Music Review. E’ membro fondatore dell’associazione ‘AUDIOR’ e collaboratore del CESMA (Centro Europeo Studi Musica e Acustica) di Lugano (Svizzera).
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15 ottobre 2017 - ore 21.00 Teatro San Giorgio - Udine ACOUSMATIC PREMIERE PERFORMANCEa cura di Vittorio Vella
Programma: Daniel Blinkhorn (Australia) - kibuyu (2017, dur. 11’16’’ - 5+1) Diego Ratto (Italia) - Echoss (2017, dur. 8’16’’ - stereofonia) Dennis Deovides Reyes III (Filippine) - Kyrie (2017, dur. 7’24’’ - ottofonia) Nicolo Terrasi (Italia) - Come cadono le stelle (2017, dur. 8’16’’ - stereofonia) Simone Faraci (Italia) - Di piccole forze (2017, dur. 9’46’’ - quadrifonia) [ka’mi] (Portogallo) - Xenakis’sche Grauwacke IIIb (2017, dur. 11’13’’ - stereofonia) Jorge Sad (Argentina) - In my country there are desaparecidos and politcal prisoners (again) (2017, dur. 10’00’’ - ottofonia)
Il materiale sonoro di questo appuntamento, tutte prime esecuzioni assolute, è stato reperito attraverso un call for works, formula utilizzata anche per altri due appuntamenti del festival. L’offerta di spazi per nuovo repertorio musicale acquista grande importanza in un periodo storico in cui si assiste ad una rarefazione delle possibilità performative per la nuova creatività.
“In un tempo di barbarie, omologazione e appiattimento sia tecnologico che intellettuale in cui “si ama e si vuole la sicurezza, la ripetitività, il consueto non conflittivo, l’assicurante e l’assicurazione”, noi crediamo che sia ancora preciso dovere di ciascun compositore o musicista fare arte che, nel bene o nel male, sia “non solo memorie, non solo echi lontani, «non dire dell’ieri» (W. Benjamin)” ma “oggi il continuo innovante possibile”. (L. Nono, Verso Prometeo. Frammenti di diari, 1984)
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19 ottobre 2017 - dalle ore 15.00 Chiesa di San Francesco - Udine ACOUSMATIC FIELD PERFORMANCEAmbienti generativi a cura di Andrea Vigani
“Volgersi all’evento sonoro significa sentire musicalmente significativo lo spazio materiale in cui ascoltiamo. Spazio non-neutrale, molteplice, variabile, dinamico. Spazio reale, contatto con l’ambiente circostante.” (A. Di Scipio, Ascoltare l’evento del suono, in Musica e Architettura, 2012)
Programma: INSTALLAZIONI – dalle ore 15.00 alle ore 20.30 a rotazione
Antonio Diotallevi (Italia) - Nelle tue corde (2015) Scultura sonora interattiva
Luana Lunetta (Italia) - (T) (2017) Suoni e Parole dalle lettere di Tina Modotti a Edward Weston Installazione sonora in ottofonia
Stefano De Ponti (Italia) Emanuele Magni (Italia) Federico Lupo (Italia) - Homage to Jean Fouquet (2017) Installazione audio-video (loop analogici su nastro magnetico)
Alberto Caruso (Italia) Michele Seffino (Italia) - Lo strumento (2017) Installazione sonora mobile bidimensionale
PERFORMANCE – alle ore 21.00
Alberto Novello (Italia) - Celestial Harmonies (2017) Sistema generativo audio-visivo analogico
Fabio Monni (Italia) - Della luce e dei suoi confini (2017) Installazione per nove fonti sonore
Mariano Bulligan (Italia) - #nOdes – dropped spaces (2013) Composizione elettronica per 4ch e musicisti - Mariano Bulligan, violoncello – Giovanni Maier, violoncello - Alberto Novello, live electronics-laser system - Paolo Pascolo, flauto basso
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21 ottobre 2017 - ore 21.00 Teatro San Giorgio - Udine ACOUSMATIC REPERTOIRE PERFORMANCEIl repertorio storico della musica elettronica re-interpretato sul sistema ottofonico a cura di Marco Marinoni e Roberto Zanata
Programma: Jean-Claude Risset (Francia) - Invisible Irène (1995, dur. 12’15’’) Interprete: Sergio Missaglia
Mauro Graziani (Italia) - Winter Leaves (1980-81, dur. 8’30’’) Interprete: Davide Wang
Mauro Graziani (Italia) - The silent god (1980-81, dur. 9’53’’) Interprete: Mariella Colantuono
Mauro Graziani (Italia) - Landing (1982, dur. 8’26’’) Interprete: Sergio Missaglia
Mauro Graziani (Italia) - Wires (1984, dur. 10’15’’) Interprete: Davide Salvan
Attraverso la partnership tra Contemporanea Festival e i Dipartimenti di Musica Elettronica dei Conservatori di Musica di Como e Foggia, gli studenti delle classi di Musica Elettronica sono chiamati a “interpretare” in forma spazializzata composizioni che possono essere definite punti di riferimento nella storia della musica. “Anche se è sempre molto difficile generalizzare, ritengo che l’esecuzione di un nastro non deve limitarsi alla semplice diffusione meccanica su due altoparlanti della musica in esso contenuta. Il nastro, a mio avviso, deve essere considerato al pari della partitura ed in quanto tale deve essere interpretato. Anche se i gradi di libertà dell’esecutore al nastro magnetico sono inevitabilmente inferiori a quelli di un interprete tradizionale, i seppur limitati strumenti che il regista del suono ha a disposizione devono essere sfruttati al massimo per rendere al meglio l’idea compositiva o le parti della quale egli intende mettere in evidenza. Ma quali sono gli strumenti che ha a disposizione il regista del suono? Essenzialmente due: la dinamica e lo spazio. In ultima analisi, anche l’interprete tradizionale basa il proprio processo interpretativo agendo principalmente su due parametri: la dinamica e il tempo. Poiché nel caso del nastro il tempo è immutabile, il regista del suono deve realizzare con lo spazio ciò che l’interprete tradizionale riesce ad esprimere con il tempo. Quindi, tramite la dinamica e lo spazio il regista del suono può dare prospettiva ai suoni, romperne la monotonia e la staticità, avvicinare e perciò mettere in rilievo alcune parti oppure allontanare e creare aspettativa per altre; alcuni suoni possono essere posizionati in precise zone dello spazio, mentre altri si possono muovere con percorsi e velocità indipendenti per avvolgere o confondere l’ascoltatore. Oltre a ciò il regista del suono ha il compito di trovare il giusto equilibrio dinamico fra musica e sala, portando i pianissimi e i fortissimi ai giusti valori estremi, cosa che raramente corrisponde al livello fissato in fase di registrazione”. (A. Vidolin, Suonare lo spazio elettroacustico, 2002)
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