CONTEMPORANEA 2013
Festival di Nuova Musica - diciassettesima edizione
22 ottobre 2013 - ore 21.00 - http://radio.taukay.it/
Pál Kadosa - Sonate
Nicola Giosmin
Nicola Giosmin, pianoforte
Programma:
Pál Kadosa (1903-1983)
Sonata n° 1, op. 7
Allegro maestoso - Molto allegro - Adagio
Sonata n° 2, op. 9
Allegro - Andante moderato - Presto - Allegro
Sonata n° 3, op. 13
Presto con fuoco
Sonata n° 4, op. 54
Allegro, ben marcato - Andante sostenuto - Invece di minuetto
Sostenuto e rubato - Allegro vivace - Grave e sostenuto
Allegro vivace
Pál Kadosa - Allievo di Székely per il pianoforte e di Kodaly per la composizione, rinomato interprete di Bartók, appassionato diffusore della musica contemporanea del suo tempo, maestro di molti illustri pianisti come Zoltan Kocsis e András Schiff e di molti compositori ungheresi (per citarne solo due: Ligeti e Kurtag!), figura emblematica della musica ungherese (premio Kossuth nel 1950), membro onorario della Royal Academy of Music di Londra, autore di nove sinfonie, svariati concerti, una grande quantità di musica da camera. Chi è quest’uomo? Pál Kadosa (1903-1983).
Praticamente dimenticato al giorno d’oggi in Europa (e all’estero) questa figura chiave del ventesimo secolo merita maggior attenzione e sicuramente un posto nel repertorio contemporaneo. Chiaramente influenzato da Bartók e dallo stile neoclassico in voga all’inizio del secolo, ha saputo fondere tutto questo con la musica popolare ungherese in un modo del tutto anti-intellettualistico: per Kadosa, la musica popolare è un motore attivo che forma e dà forza all’attività compositiva. Questa spontaneità la si trova nei piccoli aforismi per pianoforte, ma anche in composizioni dal respiro più ampio nelle quali un contrappunto lineare duramente sagomato è mescolato a momenti meditativi, improvvisi scatti d’ira, gesti disperati o guizzi pieni di sarcasmo.
La musica di Kadosa è più il prodotto della crisi che non una celebrazione dell’esistente: la sua ricerca per una genuina, nuova musica ungherese lo portò a sperimentare con tutte le correnti dell suo tempo, dal neoclassicismo alla libera dodecafonia, dal linguaggio “barbaro” al tardo espressionismo, dai lavori “educativi” per i giovani pianisti alle composizioni di vaste proporzioni, dedicate a musicisti professionali.
Kadosa è il classico compositore nato “tra” generazioni più celebri di compositori (il suo caso potrebbe essere assimilato a un Günter Bialas in Germania o a un Luigi Dallapiccola in Italia, con le dovute differenze, naturalmente): la sua importanza però, risiede proprio nel suo ruolo storico e nel notevolissimo livello della sua musica. E’ stato, insomma, il ponte ideale tra la scuola ungherese che parte con Liszt-Bartók e arriva fino a Ligeti-Kurtag: un ruolo che non possiamo dimenticare.
In questo concerto ascolteremo le sue quattro sonate per pianoforte. Esse risalgono tutte al primo periodo dell’attività compositiva del Maestro (1926-1930) eccetto la quarta (1960). Il suo stile pianistico è fortemente influenzato da Bartók e dal primo Hindemith, come detto, con una scrittura marcatamente percussiva e una preferenza per il contrappunto dissonante.
Ad ogni modo è possibile trovare una sua voce personale: l’uso singolare dei modi popolari, un particolare trattamento della tecnica pianistica, il linguaggio armonico ai limiti della tonalità (quando non dichiaratamente atonale).
Impegnative sia tecnicamente che interpretativamente, le sonate di Kadosa meritano un posto nel repertorio odierno, e stupisce non poco che siano assenti dalle tavole dei palcoscenici più rinomate, considerata la loro spettacolarità.
Il recente lavoro di incisione di Nicola Giosmin, mira proprio a colmare questa lacuna.
Nicola Giosmin è un pianista, ricercatore e compositore italiano residente a Parigi, dove lavora presso il CRC di Puteaux e il CRR di Boulogne. Per TauKay ha all’attivo l’integrale delle sonate di Alan Hovhaness (7 CD). Affianca all’attività didattica, quella concertistica, discografica, compositiva e di ricerca.
[www.nicolagiosmin.org]