Paolo Comuzzi, nato a Udine nel 1966. Video, fotografia ed installazioni multimediali sono i mezzi privilegiati della sua ricerca nel campo dell’arte visiva. Come video-maker ha svolto negli ultimi anni un intenso lavoro anche in ambito documentaristico, con tematiche prevalentemente di interesse artistico, sociale ed antropologico. La prima mostra personale è datata 1990 e si tiene presso l’Artestudio Clocchiatti di Udine. Negli anni seguenti seguono numerose occasioni in cui viene presentato ed esposto il suo lavoro.
Tra le personali possiamo ricordare quelle alla galleria Tag di Udine, ai Civici Musei di Udine, allo Studio Tommaseo di Trieste, alla rassegna Hicetnunc di San Vito al Tagliamento, al Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin, alla Galleria 3g di Udine.
Partecipa più volte alla manifestazione “Postaja Topolove” a Topolò (Ud).
Nel biennio 2008/2009 presenta il progetto artistico “Vivi achì”, nato nell’ambito di “Insiums-progjet utopie” curato da Angelo Bertani, negli spazi dei Colonos di Villacaccia di Lestizza.
Tra le numerose collettive segnaliamo quelle alla Fabbrica del vapore di Milano, alla Galleria LipanjePuntin di Trieste, allo Studio Tommaseo di Trieste, alle Obalne Galerije di Pirano e Capodistria, al Ludwig Museum di Budapest, a Villa Galvani di Pordenone, alla rassegna Palinsesti di San Vito al Tagliamento, alla Galleria Isabella Brancolini di Firenze, alla rassegna “Specchio, specchio...” organizzata dallo Spac di Buttrio, alla rassegna “Krossing” (evento collaterale della Biennale di Venezia), alla rassegna Palinsesti di San Vito al Tagliamento, alla Biennale diffusa di Trieste.
Come filmmaker ha lavorato nel campo documentaristico su tematiche di interesse artistico, sociale e antropologico. Della sua filmografia possiamo citare la realizzazione come regista dei documentari: Cercando le parole (co-regia con Andrea Trangoni), Cronaca perduta (co-regia con Andrea Trangoni), Federico Tavan, Segni particolari nessuno e delle serie Viaggi nella parola e I lûcs de poesie.
Alvaro Petricig - Nato nel 1967, di formazione grafico, da anni coordina il Centro studi Nediža, associazione culturale di San Pietro al Natisone (Udine). Principale campo d’interesse è la ricerca e diffusione del patrimonio di immagini che raccontano il territorio a cavallo del confine con la ex Jugoslavia, attraverso la libera rilettura, il riuso e la ri-mediazione di filmati amatoriali e di fotografie “trovate”, nonché la valorizzazione di archivi e micro archivi privati.
A partire da questo materiale vernacolare, ha curato numerose mostre e progetti editoriali, tra cui segnaliamo il volume Tin Piernu, fotografo di Tercimonte e la collana Fotonicchie, giunta alla settima uscita, libri che sono stati presentati a: Festival Fotoleggendo, Roma; MIA – Milan Image Art Fair, Milano; Little big press travelling library, Fondazione Forma per la Fotografia, Milano; Festival Fotografia, Macro, Roma; Photobook Award, Kassel.
Regista di documentari “di creazione” in cui viene proposto uno sguardo non convenzionale sulla realtà delle aree di confine del Friuli orientale, tra i suoi film si segnalano: Sarce od hiše (Il cuore della casa) del 1998; Starmi cajt. Il tempo ripido del 2003, Mala apokalipsa del 2008, presentato in concorso al 19. Trieste Film Festival nel 2008, e premiato all’11. Festival slovenskega filma / Festival del cinema sloveno di Portorose nello stesso anno; il film è stato inoltre presentato al XIV Film Festival della Lessinia di Bosco Chiesanuova (2008), al 18. DokumetArt, European Film Festival for Documentaries di Neubrandenburg – Szczecin in Germania e Polonia (2009), al 17. Minsk international film festival Listapad (2010). Ultimo lavoro in ordine di tempo è Prostor v tej galaksiji / Un posto in questa galassia, del 2011, presentato al 20. DokumentArt di Neubrandenburg – Szczecin (2011), al 14. Festival slovenskega filma / Festival del cinema sloveno (2011), all’Alternative film video festival di Belgrado (2011).
Nel 2006 ha coordinato il recupero filologico, il restauro conservativo – in collaborazione con il DAMS Cinema di Gorizia – e la riedizione di una nuova versione rimontata del film in 8mm L’uomo di Stregna (1963), opera amatoriale di Paolo Rojatti, presentata nei festival di diversi Paesi europei alcuni dei quali riservati al cinema etnografico. Menzione speciale della Giuria al Festival DokMa di Maribor, Slovenia, (2007); è stato selezionato per il 10° Festival slovenskega filma / Festival del cinema sloveno, Portorose (2007), per il Festival Dialektus di Budapest, Ungheria (2008), per il festival Diagonale di Graz, Austria (2008), per il Russian anthropological Film Festival di Salekhard, in Siberia (2008), per il CineEco di Seia, Portogallo (2008).
Sia nei film sopra citati che nei documentari a carattere etnografico realizzati nell’ambito delle sue attività di ricerca, l’autore fa ampio ricorso a filmati di famiglia in 8mm e super8 degli anni ‘60 e ‘70.
Paolo Comuzzi, born in Udine (1966). Video, photography and multimedia installation are the primary means of Paolo Comuzzi’s expression in the field of visual art. As video-maker he has also worked prolifically in documentary film production, with subjects predominantly concerning art, society and anthropology. His first one-man show was in 1990 at the Artestudio Clocchiatti in Udine. In subsequent years his work has been exhibited on numerous occasions. His solo shows include the Tag gallery and the Civic Museum in Udine, the Studio Tommaseo in Trieste, the Hicetnunc exhibition in San Vito al Tagliamento, the Centre for Contemporary Art in Villa Manin, and the 3g Gallery in Udine.
He has participated several times in the PostajaTopolove event in Topolò (Udine).
In 2008/9 he presented the project Vivi achì, part of the Insiums-progjet utopie event curated by Angelo Bertani in the Colonos gallery in Villacaccia di Lestizza.
Among his numerous group exhibitions are the Fabbrica del Vapore in Milan, the Galleria LipanjePuntin and the Studio Tommaseo in Trieste, the ObalneGalerije in Pirano e Capodistria, the Ludwig Museum in Budapest, Villa Galvani in Pordenone, the Palinsesti fair in San Vito al Tagliamento, the Galleria Isabella Brancolini in Florence, the Specchio, specchio... organised by the Spac centre in Buttrio, the Krossing festival (parallel event to the Venice Biennale), and the Biennale Diffusa in Trieste.
As a film-maker he has worked in the field of documentaries, on themes concerning art, society and anthropology. Documentaries directed by Paolo Comuzzi include: Cercando le parole (co- directed with Andrea Trangoni), Cronaca perduta (co-directed with Andrea Trangoni), Federico Tavan, Segni particolari nessuno and the series Viaggi nella parola e I lûcs de poesie.
Alvaro Petricig Born in 1967 and trained as a graphic designer, for some years Alvaro Petricig has coordinated the Centro Studi Nediža, a cultural association in San Pietro al Natisone (Udine). His main sphere of interest is the exploration and divulgation of the inherited images that describe the land bordering the former Yugoslavia, through the open re-interpretation, re-use and repair of amateur films and “found” photographs, as well as the restoration of private collections and archives.
With this vernacular material as a starting point, he has curated numerous shows and editorial projects, among which are the volume Tin Piernu, a photographer from Tercimonte, and the Fotonicchie series, now in its seventh edition, both of which have appeared at the Fotoleggendo Festival, Rome; MIA – Milan Image Art Fair, Milan; Little big press travelling library, Fondazione Forma per la Fotografia, Milan; Festival Fotografia, Macro, Rome; Photobook Award, Kassel.
He also directs documentaries “of creation”, where he offers an unconventional look at the reality of the borderlands of eastern Friuli. Among his films is the outstanding Sarce od hiše (The heart of the house), made in 1998; Starmi cajt. Il tempo ripido (2003), Mala apokalipsa (2008), presented at 19. Trieste Film Festival (2008), and awarded at 11. Festival slovenskega filma / Festival of Slovenian film, Portorose in the same year; the movie was also presented at XIV Film Festival della Lessinia di Bosco Chiesanuova (2008), at 18. DokumetArt, European Film Festival for Documentaries di Neubrandenburg – Szczecin, Germany and Poland (2009), at 17. Minsk international film festival, Listapad (2010). His last works is Prostor v tej galaksiji / Un posto in questa galassia, (2011), presented at 20. DokumentArt in Neubrandenburg – Szczecin (2011), at 14. Festival slovenskega filma / Festival of Slovenian film (2011), at the Alternative film video festival in Belgrade (2011).
In 2006 he coordinated the restoration, preservation - in collaboration with the DAMS Cinema in Gorizia - and re-editing of a new version of the 8 mm film L’uomo di Stregna (1963), an amateur film by Paolo Rojatti, which was presented at film festivals in several European countries, some devoted to ethnographic cinema. The film received a special mention at the 2007 Festival DokMa - Maribor, Slovenia; he was selected for the 10. Festival slovenskega filma / Festival of Slovenian film, Portorose (2007), for the Festival Dialektus - Budapest, Ungheria (2008), for the festival Diagonale - Graz, Austria (2008), for the Russian anthropological Film Festival - Salekhard, Siberia (2008), for the CineEco - Seia, Portogallo (2008).
Both in the aforementioned films and in the ethnographic documentaries made during this exploration, the artist makes good use of 8 mm and super 8 family films from the 60s and 70s.